Disturbo della condotta alimentare a Catanzaro e Crotone

Maria ed i Disturbi alimentari: caso clinico a Lamezia Terme (Catanzaro) e Crotone

La dott.ssa Fausta Bonelli di Salci, Psicologo e Psicoterapeuta, è iscritta all'albo del Lazio con numero 15866 (Ordine degli Psicologi).
La dotteressa si è prima specializzata in Terapia Cognitivo Comportamentale, poi si è perfezionata in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale post-Razionalista.

Caso clinico: la paziente soffre di un disturbo alimentare e viene in psicoterapia nei miei studi a Catanzaro e Crotone.

Disturbi alimentari, capacità di controllo e bisogno di approvazione

Maria (nome di fantasia) ha 23 anni.
Non è in grave sottopeso, più che altro ha un atteggiamento da ex anoressica.

Durante la prima seduta riferisce che i suoi disagi iniziano nel periodo adolescenziale (ansia verso gli insegnanti), non si sentiva valorizzata dai professori (giudizio esterno e bisogno di riconoscimento).
Durante il periodo adolescenziale studiava tanto ma non rendeva proporzionalmente e ciò era per lei una vergogna.

Il disturbo alimentare inizia quando in alcune situazioni si sente inadeguata.
Tant'è vero che la sua frase ricorrente era: "quando penso al cibo, penso che questo possa farmi ingrassare e di conseguenza non mi viene fame" (Maria ha un grande controllo su se stessa).

Il bisogno di approvazione. Altro tema centrale che si evidenzia durante la terapia è il desiderio di voler essere approvata da tutti; infatti si giudica in maniera troppo severa e cioè come una persona senza alcun valore.
Lei non può sbagliare come gli altri, deve essere perfetta per non deludere se stessa e gli altri.

Disturbi alimentari: il nocciolo del problema e l'inizio della Terapia

Per Maria il comportamento degli altri e il giudizio esterno sono fondamentali.
La ragazza ha una tendenza ad oscillare tra un'emozione e un'altra, tra uno stato d'animo e l'altro, bisogna aiutarla a mettere insieme tutti i temi (giudizio esterno, bisogno di riconoscimento, autostima...), tutto ciò fa parte di uno schema organizzativo.

Maria sta imparando a dare peso a se stessa invece che "togliere peso" al suo corpo.

È risultato che non mangia quando non si sente accolta e mangia normalmente quando si sente accettata.
Il lavoro è focalizzato sul "legittimarsi" della paziente.